15 Feb Ciclo di seminari sul rischio clinico
a cura del Dipartimento di Sanità Pubblica
con la partecipazione degli Avv.ti Edoardo Errico, Virgilio Marino e Chiara Galderisi
L’idea nasce da una riflessione sul ruolo dell’avvocato che è stata, poi, positivamente accolta dal Dipartimento di Sanità Pubblica, da sempre concentrato su temi come la qualità delle cure e la prevenzione del rischio clinico.
Così anche noi giuristi dobbiamo adottare un approccio proattivo partendo dal presupposto che l’avvocato, per definizione, “rappresenta” le ragioni del suo Cliente. Rappresentare significa anche trasferire ad un Giudice l’immagine di ciò che è accaduto in una sala operatoria, in un ambulatorio o anche nello studio privato di un medico. Il problema, però, è che ci si trova in un’aula di tribunale, a giudicare con il senno di poi, in mancanza di una effettiva e piena percezione delle difficoltà che l’operatore sanitario si è trovato ad affrontare. Si arriva così al paradosso di dover intavolare una discussione, spesso e volentieri altamente tecnica, tra interlocutori che non hanno studiato medicina e che non erano presenti al momento del fatto. Serve allora, prima di tutto, instaurare un dialogo preventivo tra operatore sanitario e legale.
Creare un’area di confronto che, spero, possa diventare continuo, periodico, aggiornato.
Di frequente, infatti, l’errore non è il prodotto della fallibilità personale ma la conseguenza di problemi più generali, presenti nell’ambiente di lavoro, che devono essere valutati dalla giurisprudenza chiamata ad evidenziare le eventuali criticità che hanno indotto il professionista a sbagliare. E siamo proprio noi avvocati a dover stimolare questo tipo di valutazione.
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